Per sempre bambino

A volte la notte sognavo che venivano a prendermi per portarmi via da qui, lontano da tutti. Lontano dagli orchi che a voi potrebbe sembrare strano, oppure lo sapete, ma il silenzio vi conviene, hanno la faccia di chi dovrebbe volerci bene. Questo succedeva qualche volta di notte. Prima del giorno, dopo la violenza, dopo le botte. Ho sentito dire una volta alla TV , una volta, perché adesso non posso più, che si può sognare anche ad occhi aperti . Forse qualche volta sara’ capitato pure a me, adesso non saprei, sapete com’è, ero troppo piccolo per ricordare. Beh, io semmai “incubo”. Che poi, i bambini come me, non dovrebbero Incubare, dovrebbero solo sognare. Ma , ditemi voi come avrei potuto fare , se la mia vita e’ stata un continuo incubo. Gli altri giocavano a nascondino, noi invece ci nascondevamo per davvero. Agli altri batteva forte il cuore quando qualcuno li andava a cercare, a noi di piu perché sapevano dove ci potevano trovare.

A loro, se venivano scoperti, toccava stare sotto per penitenza. A noi toccava stare sotto e basta, sempre la violenza .

Loro si divertivano, ridevano, scherzavano, noi no. Noi non ci divertivamo nemmeno un pò. Le prime volte piangevamo a dirotto. Ci siamo battuti, abbiamo lottato contro chi ci voleva far pagare questo scotto, ma noi troppo piccoli, loro troppo carogna, senza pietà , senza vergogna, senza umanità. Un giorno poi abbiamo smesso di opporre resistenza, per urlare non avevamo più voce, come Cristi traditi da Giuda, inchiodati a questa croce, brancolanti nel buio come chi non vede senza guida. Abbiamo smesso di piangere, di aver paura, di provare dolore per la carne lacerata, le ferite dell’anima invece non hanno mai smesso di sanguinare. E cosi ci siamo spenti, che tanto era inutile dibattersi, dimenarsi, combattere, venivano giù botte come la pioggia dal cielo, ed era inutile gridare che nessuno ti poteva aiutare, e allora lasciavi fare, che tanto prima o poi doveva finire.

Eravamo diventati come i palazzi in cui siamo nati, verdi sbiaditi come le nostre speranze perse. Fatiscenti, crepati, scrostati e infestati dalla malerba. Abbiamo perso il sorriso, abbiamo perso l’infanzia, abbiamo perso la vita. E se qualche volta ci sara’ capitato di sognare di essere come gli altri, e giocare a nascondino per il gusto di giocare, poi abbiamo capito che non potevamo, noi non eravamo uguale agli altri, siamo sempre stati speciali. Noi, come i supereroi, sappiamo volare. E adesso che vi guardiamo dall’alto e giù non possiamo tornare, possiamo ridere e non nasconderci più. Non abbiamo paura e nessuno ci può far male. E se ero solo un bambino che come gli altri voleva solo giocare a nascondino. E Fortuna ironia della sorte, non è servito il suo nome, ironia della morte, per scampare al mio stesso destino. E ora se alzi gli occhi al cielo, vedrai un angelo, per sempre bambino.

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