La porta dell’amore

La porta dell’amore

 

Oltre i vetri battuti dal vento,
i pensieri dispersi dal tempo,
si arrovellano dietro la mia fronte oltre l’orizzonte.
Il sole, matassa rossa,
stanco, si abbassa sui campi ed i fiori arrossiscono. Le belle si schiudono,
gli altri appassiscono.

Assorto ad ascoltare gli sproloqui
delle foglie sugli alberi, indecenti turpiloqui, il ciarlare delle lumache nude
su rami fruttiferi.
Declinano le corolle come l’elicriso sulla scogliera, sotto nuota il muggine
ed il tramonto si tinge dello stesso colore dell’euforbia che declina verso il mare.

Sopra il pontile una ringhiera penzola ruggine, la scuote il vento.
Fili d’erba si abbracciano all’imbrunire.
Ancora un momento, un attimo fatto di infinito, sopra questo lenzuolo di squame d’argento, mi sento smarrito.

Le stelle riposano sulle onde,
come un presagio pesa la notte sulle mie sponde, amplificando il disagio.
Perso nel buio con le sue volte,
io ti invoco ed il mio cuore non ha colpe.
Io ti invoco amore mio, ascolta questa mia elegia, dell’anima bisbiglio,
scevra di sofismi e crismi.
Invoco te, stilla di rugiada, mio giglio,
fremito d’ali di fata, mio appiglio.

Invoco le tue labbra insanguinate,
dolci come il miele, i sorrisi abbacinanti,
la tua parola senza fiele, tra i baci profumati.
Oh mia nume! Mio elisio! Mia musa, mia lume!
Io ti invoco per amore!
Invoco te che hai fatto di un barlume,
una vita sfavillante, te che come un ragno, da una goccia nello stagno,
hai tessuto un mare.

Invoco le tue mani, le colline dei tuoi seni
che declinano sui miei domani,
le linee sinuose ed estatiche
sulla piana del tuo ventre,
dove si muovono frenetiche le mie dita,
il mio ardore che non mente,
brama e freme di passione
sul sentiero che dai tuoi fianchi,
sfocia tra le tue gambe, culla della vita.

Ed io invoco te ora,
questa notte e domani ancora,
e ti invocherò per sempre,
perché se è vero che ho imparato dalle natura, nei miei silenzi affollati di parole,
se Iddio mi ha aperto la mente,
tu con il tuo sguardo hai aperto il mio cuore, hai tirato fuori l’anima,
perché i tuoi occhi sono la porta dell’amore.

 

 

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