Scriveva Umberto Eco, il riso uccide la paura. Si, perché la risata è ribellione, la risata è libertà. I potenti hanno tutti paura di chi ride di loro, lo sapeva bene Peppino Impastato che da radio aut prendeva in giro i mafiosi. Ridere in faccia a chi vuole il nostro male, dimostrare di essere felici è disarmante, un pò come quando alla violenza ci si oppone con la Non violenza, un pò come il ragazzo di Piazza Tienanmen che si oppone al carro armato. E la risata ha scatenato quel mostro che ha dato fuoco a Carla Caiazzo. Si, perché Carla aveva scelto di essere felice e sorridere senza di lui, cosa inaccettabile per un maschio senza la cultura della tenerezza, un essere che crede che una persona possa appartenergli così come gli appartiene un oggetto. Ma Carla non è un oggetto, è una persona. E adesso quella persona deve tornare a sorridere, perché il riso sia uno smacco a chi le voleva spegnere il sorriso, bruciandolo via dal suo viso. E che il riso diventi occasione di rinascita, come fosse un seme che, dopo il freddo, sbocci adesso agli angoli della sua bocca per estendersi come un sole con i suoi raggi, a tutta la gente attorno, riscaldando prima di tutto se stessa.