Il senso di continuare

A che servono queste piogge
che scivolano addosso senza bagnare?
Che senso hanno queste gocce
che scendono senza raggiungere il mare?
A cosa servono queste ali
se poi non puoi volare?
A cosa serve domani,
se e’ solo un riflesso di ieri?
Che senso hanno i pensieri
se li anneghi in questi bicchieri?
A cosa servono le mani,
se le usi per una carezza allo specchio?
Che senso ha questo correre,
questa fretta,
se dopo un vagito,
sei stanco e vecchio
e alla fine della sigaretta?
Che senso hanno queste mura,
che se non hai una finestra ,
l’illusione della luna
è l’unica cosa che ti resta?
Che senso ha predicare in altura,
se chi deve ascoltare è in pianura?
A cosa serve avere un Dio
se poi ne abbiam paura?
Che senso ha questo sentimento,
se poi dobbiamo soffrire?
Che senso ha questo vivere
solo per non morire?
A cosa serve un’intera vita
senza un minuto d’amore?
Che senso hanno questi sogni sbilenchi,
che illuminano il nostro silenzio,
e poi cadono giù come stelle cadenti?
Le malinconia e una coppa piena di assenzio
che distorce la realtà ,
oppure te la fa vedere per la prima volta,
la verità.
Che senso ha questo mio ciarlare?
Che senso ha questo scrivere
se non so parlare?
Ho tanto da dire,
non posso tacere.
Che se mi tagli queste dita,
sgorgano parole,
che se mi tagli la lingua,
vengono giù vocali, consonanti
volteggiano attorno come coriandoli di
emozioni, piccole rivoluzioni,
sillabe come stelle filanti.
Continua pure a tagliare, tagliare, tagliare….
E quando un giorno non ci sarò più,
ti potrebbe capitare
di trovare pezzi di me su carta,
e se leggerai, in quel momento
io tornerò a parlare… parlare… parlare.textgram_1466487792

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