Estasi

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vittoriamarziari.it Tormento ed estasi

Estasi

Profumo,
o meglio…
odore.
essenza
selvatica,
atavica.
Solletica,
invita,
si struscia.
lo seguo…
o meglio…
mi rapisce,
avvolge,
trascina,
inebria,
stordisce…
Occhi chiusi
roteano
dietro palpebre,
sensi accesi…
Si muove…
Scende
leggera la mano,
lieve,
sfiora
come
piuma sulla seta,
e dentro
tutto ribolle,
lava calda
scorre sottopelle,
e scivola giù,
striscia,
s’insinua,
esplora.
Tocco
appena percepibile
delle dita…
sfiorano,
lambiscono,
lembi
del centro dell’universo,
e si bagnano
nella fonte della vita.
Poi…
Accellerano i battiti,
raddoppiano
diventando
Uno.
Affluisce sangue
alle estremità,
appendici,
matematiche espressioni
delle cose che non osi,
soluzioni
delle cose che non dici.
Onde di brividi
percuotono,
s’increspa la pelle,
sussurra
l’anima,
poi vibra
di piacere.
È melodia,
inizia a cantare,
e i corpi si avviluppano
come convolvi alla ringhiera,
combaciano
come mani giunte in preghiera.
Danzano
muovendosi
all’unisono,
si bramano,
si fondono,
confondono,
sono spasmi,
sobbalzi,
sussulti,
fluidi,
sillabe,
parole morsicate.
Vocaboli sconosciuti
di un linguaggio universale.
labbra salate
si tramutano in zucchero.
Godere è come morire,
un sospiro dopo tornare a vivere.
Sollucchero.

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