E poi ti vorrei dire…
Lasciamo perdere
le piccole bugie
che han le gambe corte,
le malinconie,
i soli sbiaditi,
le lune storte.
Siamo qui,
sono lontani amori che non ci hanno capiti,
quelli che si sono fermati
alla porta dell’anima,
entrati,
hanno preso miele,
ci hanno calpestati,
lasciando scie
di fiele,
e confondevamo le nostre lacrime con la pioggia,
persi per le vie,
cuori al vento,
erano pugnalate di goccia in goccia.
Maltrattati,
usati,
traditi,
masticati e sputati,
abbandonati
a terra con i cuori sanguinanti,
illusi,
soli,
confusi.
Ci siamo rialzati,
ci siamo cercati,
ci siamo trovati.
Ad occhi chiusi,
ci siamo riconosciuti.
L’anima ad asciugare
al sole,
i nostri silenzi
in uno stillicidio di emozioni,
tremano le anime
che trovano riparo
in un abbraccio,
e se piovono pugnali,
non c’è nulla che ci può ferire,
guancia a guancia,
cuore a cuore,
il mondo si fa piccolo,
l’universo tra lo spazio delle labbra schiuse
in attesa,
il tempo diventa labile,
e poi…
esistiamo solo noi,
i dolori passati,
i ricordi,
album di foto dai bordi sbiaditi,
solo noi siamo capaci
di far l’amore vestiti.