Cosa vorresti dire?
Mi guardi?
Non c’è niente da capire.
Vuoi sapere se mi è piaciuto?
Non mi guardi nemmeno negli occhi.
C’è molto più di quello che pensi.
Guardi queste gambe aperte,
il mio seno nudo.
Del resto non sapresti che farne.
Chi sono? Cosa sono?
Un pezzo di carne.
Non sono come mi avresti voluto?
Non ho urlato quando sei venuto?
Non preoccuparti, scopi bene.
Non è colpa tua se non ho provato piacere.
Ti chiedo scusa,
ma quando ti muovevi dentro,
sono scappata fuori.
Confusa,
sconfitta,
delusa.
Non so perché l’ho fatto,
non te lo so dire.
Non è stato un capriccio,
né un desiderio,
a dire la verità,
nessuna evasione,
nemmeno vanità.
Solitudine?
Forse mi volevo tradire.
Gratitudine?
Forse mi volevo punire.
Fortunato.
Hai goduto di una mia luna storta,
tu sei rinato,
io sono morta.
Si. Vorrei morire,
in un attimo di eterno,
ho capito che non potevo fuggire,
e mi ha legato come una ferita al suo dolore,
per lui gesto fraterno,
per me il tutto, la vita, l’amore.
E non ha visto i miei occhi umidi,
e non sa che se mi guarda mi da i brividi.
È da quel giorno benedetto
che lo amo con tutta la mia essenza,
è da quel giorno maledetto
che mi brucia la sua assenza.
Non ho visto, non ho voluto vedere,
che aveva una fede al suo anulare.
Non lo potevo sapere.
Ma, cosa importa?
Amo uno sconosciuto,
un altro è nel mio letto.
Mi sento sporca.
Cosa ho fatto? Cosa ho fatto?
Ho sbagliato,
non si fa, è peccato!
Non posso amare un uomo sposato.
E mi diranno che sono strana,
mi daranno della puttana,
non lo so com’è stato,
io femmina, madre, donna,
tra quelle braccia ero bambina.
E l’altro è andato via,
rimane il dolore
a farmi compagnia.
Parlo da sola,
e risponde la stanza,
allargo le braccia mimando una danza,
O una farfalla che vola.
Follia?
Dove sei amore mio?
Vieni da me,
non la toccare,
non mi tradire…
È l’alba, si alza il sole.
Qui dentro cala la notte.
Dove sei amore mio?
Andiamo a dormire…
Un solo abbraccio
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