Il popolo senza mani

Siamo schiere di angeli caduti
a terra nella polvere, perchè il paradiso non ci ha voluti.
Siamo appesi a questa vita come il filo agli aquiloni che facciamo volare.
Su questi monti e con l’arsura,
corriamo per farli alzare,
che a questo mondo, noi lo sappiamo, non c’è nessuno che ci batte.
Non vogliamo questa cintura,
che non ci sono fiumi di miele e latte, né qui né dall’altra parte.
Se scansiamo la pietra, la spada o il cappio, ad aspettarci praterie d’oppio.
Siamo afgani, il popolo senza dita,  il popolo senza mani, senza vita,
siamo afgani e dobbiamo fare volare per aria gli aquiloni, non i bambini.
Non esiste la santa guerra, santa è la fratellanza, santa è la pace, santa è la terra.

Scrivo perché non so parlare , Rosario Lubrano

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