I suoi occhi dentro ai miei

Gli occhi, i suoi occhi. I suoi occhi dentro ai miei. Io non li avevo mai visti, ma li conoscevo. Non mi chiedete perché, non ve lo so spiegare. I suoi occhi mi sono entrati nel cuore. E li vedo, li vedo ovunque, anche quando chiudo i miei. Li vedo nel sole al mattino, sul mio cuscino, nello specchio mentre mi rado, nei fondi del caffè al bar. Quegli occhi mi hanno stregato. Ma no, non è un maleficio, mi fanno bene. I suoi occhi vegliano su di me durante il giorno, li vedevo nelle ombre all’imbrunire e tra le stelle della sera. E poi…

 

 

Poi la notte, quando mi sdraio a letto, mi accarezzano la pelle. Dolci i suoi occhi, sfiorano ogni centimetro del mio corpo. Chiudo i miei e siamo occhi negli occhi.

E li ho cercati tra la folla di gente che ai miei occhi sembrano tutti uguali. Li ho cercati in mille tramonti, tra mille e più onde del mare, li ho cercati nelle tasche bucate dei miei pantaloni, sotto un sasso, sul sentiero ghiaioso. Passo dopo passo, tra i petali di una rosa mi è sembrato di scorgerli, ma non erano loro, non erano la stessa cosa. Li ho cercati tra le voci di un mercato, di un bistrot, di una piazza, li ho cercati ovunque sono andato, tra mille colori di ogni razza. Gli occhi, i suoi occhi sono sempre stati un’ossessione. No, nessuna prigione, quasi una speranza, una fede, una religione. Li ho cercati nei piaceri della carne e nelle solitudini dell’anima. Li ho cercati negli amplessi frettolosi, tra le auto malcelate e dondolanti, tra le lenzuola di un letto sfatto, in mezzo a prati rigogliosi, fra le membra doloranti, nell’anima e i suoi ricatti.
Si stagliano come i faraglioni a mare,  nei capelli scompigliati dal vento, queste emozioni non si sbagliano, sono come speranza per ricominciare.
I suoi occhi dentro ai miei, uniti come nelle nozze dei cananei, sono tutto quello che vorrei.
I tuoi occhi sono i miei.

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