Sei inciampata in me per caso,
ero a terra ferito,
uccellino caduto dal nido,
nel fango delle mie paure,
nella pozzanghera della mia disperazione,
mi hai raccolto,
curato e nutrito.
Hai indicato il cielo con un dito.
Mi hai insegnato l’amore.
Vieni, possiamo volare.
Joie
Vous êtes tombé sur moi par hasard,
J’ai été blessé par terre,
petit oiseau tombé du nid,
dans la boue de mes peurs,
dans la flaque de mon désespoir,
tu m’as ramassé,
soigné et nourri.
Vous avez indiqué le ciel avec un doigt.
Tu m’as appris l’amour.
Venez, nous pouvons voler.
Happiness
You stumbled on me by chance,
I was wounded on the ground,
little bird fallen from the nest,
in the mud of my fears,
in the puddle of my despair,
you picked me up,
cared for and nurtured.
You indicated the sky with a finger.
You taught me love.
Come, we can fly
Rosario Lubrano
Mi ricorda una canzone di Jovanotti. “Mi hai raccolto come un gatto e mi hai portato con te …”
Mi chiedo: la felicità dipende sempre da qualcosa o da qualcuno?
Come possiamo scovarla in noi?
Ciao Anna, buonasera… Si, ricordo la canzone, bella.
Io credo che in linea di massima, uno la felicità dovrebbe trovarla dentro di se, per poi portarla all’esterno, ma non sempre è così. Per esempio, per quanto mi riguarda, la mia è legata a quella delle persone che amo, se sono felici, lo sono anch’io, e non solo questo. Sto cercando di imparare ad essere felice da me, perchè mi accorgo che la mia felicità è sempre legata a terzi, e non va bene,o almeno, così mi dicono. Ciao Anna, grazie mille 🙂